Come un infisso può disperdere energia.
Gli infissi possono essere la causa maggiore di dispersione di energia termica. Ma, contrariamente a quanto si pensa comunemente, la vera dispersione NON è dovuta ai trafilamenti d’aria (peraltro utili per una decente qualità dell’aria, mediamente l’interno delle abitazioni è molto più inquinato dell’esterno), ma bensì alla trasmissione del calore attraverso il vetro. Tale trasmissione aumenta i costi del riscaldamento nella stagione fredda e quelli del condizionamento in quella calda. E il danno, in termini di bilancio energetico, può essere davvero grande. Al punto che in un abitazione anche solo mediamente coibentata, la dispersione maggiore può avvenire attraverso le superfici vetrate! Una dispersione attraverso gli infissi (vetri!) del 30% o più è molto comune.
IL RISANAMENTO ENERGETICO IN TRE PASSI | |
---|---|
1 - Ridurre le dispersioni | Intervenendo non solo sulla struttura dell'infisso e sul telaio ma sul tipo di vetro montato, o nell'isolamento della intercapedine per gli infissi chiusi (porte). |
2 - Migliorare l'efficienza | Varie soluzioni possono essere utilizzate in sinergia, ad esempio vetri bassoemissivi riempiti con gas inerte. |
3 - Ottimizzare la gestione | Evitare comunque di mantenere una grossa differenza di temperatura tra interno ed esterno. Evitare di mantenere porte e finestre aperte più del necessario. Usare le tapparelle strategicamente (semichiuse o chiuse per evitare sole battente sui vetri, chiuse di notte come ulteriore barriera per il freddo. |
Ovvio che anche il trafilamento eccessivo provoca un danno energetico, ma con gli infissi di oggi tale eventualità è meno che secondaria. Spese considerevoli per infissi massicci e a tenuta stagna sono quindi quasi superflue o, nel migliore dei casi, poco utili.
La dispersione può essere ridotta con l’uso di vetri multipli, doppi o tripli (anche se il vantaggio del triplo vetro è quello relativo all’isolamento acustico). I doppi vetri, in genere, possono anche essere applicati sui telai preesistenti con piccoli adattamenti. Ma non tutti i doppi vetri sono uguali! (Vedere più avanti in questa pagina per i vetri con gas inerte).
Un vetro trasferisce calore da un ambiente all’altro in due modi: per conduzione (come tutti i corpi solidi) e per irraggiamento.
Il parametro che assegna la qualità termica ad un serramento è il valore di trasmittanza termica (Uw), questo coefficiente (espresso in W/mqK) indica la quantità di calore che attraversa una superficie pari a 1 mq quando tra i due ambienti si ha una differenza di temperatura di 1 °C, pertanto quanto più basso è questo valore, minori sono le perdite energetiche.
Oggi, anche se gli addetti alla fornitura degli infissi a volte ancora ignorano tale possibilità, sono disponibili tipi speciali di vetro in grado di ridurre fortemente la dispersione termica.
Uno dei più comuni è il vetro a bassa remissività o emissività (o vetro bassoemissivo, utilizzabile con diverse soluzioni di assemblaggio) che lascia passare quasi per intero lo spettro della radiazione solare (nelle frequenze più elevate), ma impedisce il passaggio della radiazione di frequenza più bassa (l’infrarosso, ossia la componente “termica” della luce solare), migliorando così il risultato finale. In questo caso l’impianto di condizionamento non dovrà lavorare per espellere il calore in più che viene immesso nell’ambiente. Per chi si ponesse la domanda, in inverno tale immissione è molto meno significativa e quindi nel bilancio totale và considerata l’estate.
I vetri devono avere elevata Trasmissione Luminosa (TL). Tale valore esprime la quantità di luce che viene trasmessa attraverso il vetro (raggi visibili); tipicamente le vetrate con basso emissivo hanno una TL = 80 e lasciano pertanto passare lo 80% di luce, la parte restante viene riflessa ed assorbita dal vetro stesso.
Un altro parametro da prendere in considerazione è il Fattore Solare (FS), ossia la percentuale di energia che attraversa una vetrata in rapporto all’energia solare incidente; infatti applicare vetrate con valori di FS molto bassi (tipicamente 40), e con elevati valori di TL, è possibile avere notevoli risparmi sui costi di condizionamento pur non intaccando la naturale illuminazione.
Ma la vera rivoluzione, possibile oggi con un sovrapprezzo irrisorio, è l’impiego di gas “inerti” (o “pesanti”, come ad es. l’argon, il kripton, etc,) che, utilizzati nelle intercapedini tra i vetri, rallentano il moto convettivo interno e quindi la trasmissione del calore da una superficie all’altra, limitando così fortemente il fenomeno della dispersione. Il parametro col quale si indica questa caratteristica del vetro è indicato con “U” ed è espresso in W/mq °K. Se siete in procinto di cambiare infissi e/o vetrate, date un occhiata alla brochure, i valori che dovete leggere sono generalmente compresi tra 1,6 e 1,1. A valore più basso corrisponde un isolamento migliore. Un vetro singolo presenta valori intorno al 4,0 ed un doppio vetro con aria secca intorno al 3,0.
Per fare un esempio pratico, nel tempo che impiega un vetro singolo a disperdere 100 w di energia termica:
Il doppio vetro ne disperde “solo” 70…
E il doppio vetro con gas inerte all’interno ne disperde SOLO 25!
La nota dolente è che tale prospettiva non risulta nelle competenze dei venditori, che illustrano invece benissimo come un infisso può essere efficiente nel privarvi del ricambio d’aria necessario. Tenere presente che con una spesa aggiuntiva totale media di poco più di 100 Euro (per appartamenti di medie dimensioni), che si ripaga quindi in circa una stagione, si può avere un doppio vetro che rappresenta un vero e proprio salto generazionale!
Facciamo qui un semplice calcolo pratico che renda meglio l’idea e l’ordine di grandezza. Supponiamo di avere una situazione come questa:
1) Nella stagione invernale, una temperatura esterna media, considerata nell’arco di un mese, di 5°C e una interna di 20°C.
2) Una superficie vetrata totale di 12 mq (considerando le dimensioni medie di 2 porte finestre e 4 finestre)
Il salto termico, tra interno ed esterno, con i parametri del punto 1) è di 15°C.
La dispersione (in un ora) è calcolabile moltiplicando il “CS” (il coefficiente di conduttanza termica specifica) per il salto termico e quindi per il numero dei mq della superfice considerata. W Dispersi = CS x °C x mq
L’energia termica dispersa ogni ora quindi sarà:
a) Se si monta un vetro singolo, con un “CS” pari tipicamente a 4 (ossia con una dispersione di 4 W/mq per ogni °C di salto termico) si avrà una dispersione paria a: 4 x 15 x 12 = 0,72 Kw ogni ora.
Quindi 518 Kw in un mese
b) Se si monta un doppio vetro tradizionale, con un “CS” pari tipicamente a 3 (ossia con una dispersione di 3 W/mq per ogni °C di salto termico) si avrà una dispersione paria a: 3 x 15 x 12 = 0,54 Kw ogni ora.
Quindi 389 Kw in un mese
c) Se si monta un doppio vetro con gas inerte, con un “CS” pari tipicamente a 1,1 (ossia con una dispersione di 1,1 W/mq per ogni °C di salto termico) si avrà una dispersione paria a: 1,1 x 15 x 12 = 0,198 Kw ogni ora.
Quindi 142 Kw in un mese
Tra doppio vetro e doppio vetro con gas inerte in un mese ci sarà una differenza di 247 Kw ogni mese. Ovvio che il costo dipenderà poi dal sistema di riscaldamento adottato e dal suo rendimento, ma questi dati fanno già capire come una soluzione simile sia in grado di ripagarsi in breve tempo (senza calcolare il comfort addizionale del quale si godrà da subito).
Altri e più avanzati (ma anche più costosi) sistemi per migliorare le proprietà isolanti degli infissi contemplano l’uso di particolari materiali trasparenti che riducono fortemente la dispersione termica ma sono trasparenti, anche se non perfettamente, alla luce solare diretta e diffusa. Questi materiali sono contenuti all’interno dei vetri. Quasi impossibile trovarli nella rete commerciale tradizionale.
Commenti recenti