Acqua potabile: la rete italiana è un colabrodo.
Le reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile disperdono quasi il 40% dell’acqua trasportata.
Questo dato proviene dall’Istat attraverso il “censimento delle acque per uso civile”, recentemente pubblicato. Il riferimento della ricerca ai dati del 2012 ed evidenzia un peggioramento delle cose rispetto al 2008, quando le dispersioni di rete erano poco superiori al 32%. Il volume complessivo dell’acqua per uso potabile e pari a 9,5 miliardi di metri cubi. Un terzo circa di quest’acqua viene dai trattamenti di potabilizzazione.
L’acqua immessa nelle reti comunali di distribuzione e pari a circa 8,4 miliardi di metri cubi, corrispondenti a 385 l al giorno per abitante, mentre l’acqua effettivamente erogata e pari solamente a 5,2 miliardi di metri cubi ossia 241 l per abitante. Da qui il dato delle dispersioni: 3,1 miliardi di metri cubi dispersi nell’ambiente.
Alcune regioni perdono di più, altre perdono di meno. La Valle d’Aosta e la più virtuosa con un 20% circa di perdite, mentre la Sardegna ha il primato peggiore con il 50% circa di perdite.
Quello che però si evince dal rapporto e il peggioramento rispetto al 2008, eccezione fatta per alcune regioni che hanno posto rimedio ad alcune situazioni di forte dispersione.
Commenti recenti