Rinnovabili. Situazione attuale.
L’Unione Europea ha raggiunto l’obbiettivo del 21% fissato, per il periodo 205-2010 per l’energia da fonte rinnovabile immessa al consumo.
Lo sostiene l’European Wind Energy Association (Ewea).
I calcoli effettuati da Ewea mostrano che l’elettricità da fonti rinnovabili prodotta nel 2010 è pari ad una quantità compresa fra 665 TWh e 673 TWh, pari al 21% dei consumi elettrici globali che si attestano fra i 3.115 TWh e 3.175 TWh.
Questo risultato positivo rende ipotizzabile la possibilità di alzare ulteriormente gli obiettivi fissati per il 2030.
Se il tasso di crescita della produzione di elettricità da fonti rinnovabili nella Ue rimane identico a quello registrato nel periodo che va dal 2005 al 2010, l’elettricità verde raggiungerà il 36,4 per cento dei consumi elettrici globali nel 2020 e del 51,6 per cento nel 2030. A parere di Ewea è stato determinante, per il positivo sviluppo delle rinnovabili nel quinquennio 2005-2010, l’apporto dell’eolico onshore.
Prestigioso risultato per l’Italia, che nel 2011 è diventata leader mondiale nel solare, scavalcando la Germania, che deteneva il primato precedentemente.
Il dato è stato fornito dal centro studi della California, Ihs, che ha rivelato come siano raddoppiati gli impianti solari installati nel nostro Paese nell’ultimo anno: dai 3,6 gigawatt del 2010 si è balzati a 6,9 gigawatt nel 2011, con il sud Italia che funge da volano per la crescita del settore.
Intanto Due università americane testano una nuova cella solare ibrida.
Dalla collaborazione fra due istituti universitari americani, Arizona State University e University of Delaware, ha preso l’avvio un nuovo progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo di celle solari ibride di maggiore efficienza.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di realizzare celle solari in silicio combinate a celle solari di tipo organico, con vantaggi di efficienza distinti.
Si punta a ridurre lo spessore delle tradizionali celle solari in silicio in modo da consentire l’applicazione di celle solari a film sottile di natura organica, per ottenere così un coefficiente di efficienza nettamente superiore allo standard, stimato fra il 20 e il 30 per cento.
Fra i risultati positivi ottenuti con la ricerca anche un abbattimento dei costi delle celle dovuto alla minor quantità di materiali utilizzati, circa il 40 per cento in meno, per ottenere il medesimo risultato in termini di efficienza.
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