Biodiesel dall’olio di frittura: la raccolta degli Oli vegetali esausti.
La raccolta degli Oli vegetali esausti.
Lo scopo principale della raccolta dell’olio vegetale alimentare di scarto, è quello di ridurre l’inquinamento dei fiumi, dei mari e della falde acquifere dovuto all’olio di cucina esausto che ancora troppi gettano nel lavello. Un primo passo è quello di fornire all’utenza un servizio comodo e raggiungibile, perché il doversi recare nelle isole ecologiche di raccolta, magari in auto per “conferire” 1 litro o poco più di olio usato è una via poco percorribile. È quindi importante che il raccoglitore dell’olio di cucina esausto sia posto in luoghi di passaggio.
L’olio usato raccolto viene trattato per ricavarne soprattutto biodiesel per autotrazione. In questo modo un problema di inquinamento diviene una risorsa e una ricchezza economica.
Questo discorso non vale per altri oli, come ad esempio l’olio del motore, che segue un percorso differente (isola ecologica attrezzata o punto di raccolta del COOU (consorzio obbligatorio oli usati). Il servizio è sempre gratuito.
Come raccoglier l’olio usato in casa?
L’olio, se cotto, va fatto prima raffreddare, quindi versato usando un imbuto, e magari tovagliolino di carta come filtro, in una bottiglia o una tanica. Questa sarà poi svuotata o in un punto di raccolta presso un isola ecologica, o in un bidone per la raccolta situato nel circondario. Analogo discorso vale per tutti gli oli alimentari.
L’olio di cucina usato nella cottura e conservazione dei cibi non va gettato nel lavandino, perché si tratta di un prodotto altamente inquinante per l’ambiente.
L’olio esausto, rende sterili i terreni, perché impedisce alle radici delle piante l’assunzione di sostanze nutritive; rende invivibili mari, fiumi e laghi, poiché non consente il necessario scambio di ossigeno tra aria e acqua (un kg d’olio impermeabilizza una superficie grande come un campo di calcio); si deposita sulle falde freatiche e, spostandosi con esse, raggiunge pozzi e giacimenti di acqua potabile, inquinandola. Se finisce in un depuratore, ne ostacola il funzionamento.
L’olio recuperato, si può riciclare per ottenere Biodiesel, glicerina, o anche bitume, lubrificanti, ecc.
Da 1000 g di olio vegetale esausto limpido + un catalizzatore + 110 grammi di metanolo si ottengono 998 g di Biodiesel e 110 g di glicerina, e pochi scarti.
Il biodiesel usato nell’autotrasporto è più ecologico del normale diesel (si sappia che oggi, nel diesel venduto alla pompa, è sempre presente una piccola percentuale di biodiesel),perché nella combustione produce meno inquinanti: meno particolato PM10, niente zolfo e niente idrocarburi policiclici aromatici.
Dall’olio di cucina di una città come Roma, ad esempio, si potrebbero ricavare 7 milioni di litri di biodiesel ogni anno, generando un fatturato di molti milioni di euro e anche la creazione di centinaia di posti di lavoro.
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