Aerei di linea alimentati con olio da cucina riciclato
Solo in Italia (dati Ministero della Sanità) vengono adoperate 1.400.000 tonnellate di olii vegetali ogni anno, 25 chilogrammi procapite/anno. Circa 280.000 tonnellate, il 20%, sono smaltite scorrettamente; Infatti sono 160 mila le tonnellate che vengono riversate nel sistema fognario ogni anno, con danni all’ambiente: l’olio esausto di frittura non è biodegradabile e non si dissolve nell’acqua.
L’olio da cucina, però, può esser ripulito e trasformato in biocarburante. Dopo dei test preliminari in laboratorio la compagnia aerea Gol si è servita del biocarburante derivato dall’olio di cucina per un volo di linea, dall’aeroporto Congonhas di San Paolo a quello di Juscelino Kibitschek a Brasilia.
Questo tipo di carburanti possono ridurre dell’80% le emissioni di gas serra. Il carburante sostenibile è prodotto da una filiale brasiliana della statunitense Amyris e può essere utilizzato direttamente sugli aerei di linea.
A questo nuovo combustibile è interessata anche la Boeing, che, tempo fa, ha attraversato l’Oceano Pacifico, da Washington a Tokyo con un aereo a lungo raggio della ANA, adattato dall’Everett Modification Center.
Anche la Qantas, finanziata dal governo australiano con 500mila dollari, ha mandato da Sidney ad Adelaide un Boeing alimentato con una miscela di kerosene e olio usato da cucina raffinato.
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